L’obiettivo di Pronema era, anziché costruire un edificio ex novo, recuperare il vecchio stabilimento dismesso e trasformarlo in una sede produttiva moderna, energeticamente efficiente, senza consumare nuovo suolo e nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità.
La prima fase ha riguardato la bonifica dell’amianto presente sui tetti, con la rimozione e lo smaltimento di circa 4.000 mq di lastre ondulate in cemento amianto. Successivamente, si è proceduto al rifacimento e all’isolamento delle coperture degli edifici, ottenendo una riduzione significativa della trasmittanza termica. Si tratta di un parametro che viene utilizzato per definire la quantità di dispersioni termiche alle quali le strutture di un edificio sono soggette. Edifici con bassi valori di trasmittanza termica delle componenti architettoniche che costituiscono l’involucro delle zone climatizzate, sono caratterizzati da fabbisogni termici ridotti, poiché sono in grado, essendo termicamente molto ben isolati, di limitare fortemente le fuoriuscite di calore proveniente dal generatore termico adibito al mantenimento del comfort climatico interno.
Anche le pareti perimetrali degli edifici, originariamente prive di sistemi di isolamento, sono state oggetto di un’accurata diagnosi energetica, che ha evidenziato la necessità di ridurre le dispersioni termiche. È stato utilizzato un sistema di isolamento termico esterno (a cappotto) costituito da lastre in polistirene espanso additivato di grafite, con uno spessore di 140 mm, certificato secondo i Criteri Ambientali Minimi (CAM). La soluzione adottata ha determinato una trasmittanza termica pari a 0,18 W/mqK, un ottimo valore che indica una significativa riduzione delle dispersioni energetiche e delle conseguenti emissioni di sostanze nocive in atmosfera.
Sono stati inoltre sostituiti tutti i serramenti vetrati con moderni profili in alluminio a taglio termico, dotati di doppi vetri basso emissivi.
Gli interventi, uniti all’installazione di tende esterne a rullo in tessuto tecnico microforato, hanno ridotto il fabbisogno energetico estivo, grazie a un eccellente valore gtot certificato, determinato proprio dalla presenza delle schermature solari.
L’intero intervento di riqualificazione energetica dell’immobile ha riguardato anche le componenti impiantistiche, con l’adozione di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili. Le vecchie caldaie sono state sostituite con un sistema di pompe di calore aria-aria ad alta efficienza, con un COP (Coefficient of Performance) di 4.63, con un risparmio energetico importante sulla climatizzazione degli spazi sia produttivi (circa 3.500 mq), sia direzionali.
Per migliorare il comfort interno, è stato installato un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC), che tramite dei sensori monitora costantemente la qualità dell’aria e la corregge automaticamente, riducendo le dispersioni energetiche dovute al necessario ricambio. L’impianto è infatti dotato di un recuperatore di calore dotato di scambiatore a flussi incrociati. Si tratta di un dispositivo in grado di recuperare il calore contenuto nell’aria viziata proveniente dall’interno dell’edificio e di restituirlo all’aria fresca in entrata dall’esterno, che quindi risulta non solo rinnovata, ma anche preriscaldata.
Il progetto di riqualificazione ha trasformato un vecchio sito industriale abbandonato in un complesso ad alta efficienza energetica, certificato in classe A3 per la palazzina uffici, a un passo dal massimo livello possibile per edifici ristrutturati in Europa.
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