20
febbraio
2018
Secondo le teorie dello studioso danese Povi Ole Fanger, il benessere che l’individuo percepisce in un ambiente interno dipende dall’interazione di alcune variabili ambientali e soggettive. La temperatura, l’umidità relativa e la velocità dell’aria rappresentano i parametri maggiormente responsabili del nostro benessere.
Sono i fattori che incidono sul comfort termoigrometrico, la condizione mentale di soddisfazione nei confronti dell’ambiente termico.
Concorrono alla sensazione di comfort anche la purezza dell’aria, la qualità visiva, l’esposizione alle sorgenti sonore, l’assenza di insetti e di pollini, il dispendio metabolico correlato all’attività svolta e la resistenza termica del vestiario indossato.
Come si migliora il comfort abitativo?
Le possibilità di risanamento di un ambiente esistente sono numerose e possono innalzare la sensazione del benessere. Innanzitutto è necessario applicare materiali isolanti termici capaci in inverno di conservare il calore e uniformare le temperature superficiali, ridurre i ponti termici, ombreggiare in estate le vetrate e purificare l’aria interna. Risulta inoltre opportuno smaltire l’umidità in eccesso, sfruttare al meglio la luce naturale, prevedere pannelli acustici a protezione dei rumori esterni, allontanare gli insetti e scegliere colori e finiture interne rilassanti.
Quindi, contenendo il rischio di contaminazioni ambientali e riducendo drasticamente i consumi energetici, si può vivere in un ambiente sano le cui prestazioni costituiscono un alto valore percepito.
Un intervento di riqualificazione energetica e risanamento va inteso come un investimento redditizio. La strategia messa in atto inciderà sulla riduzione della bolletta energetica, sul miglioramento delle condizioni di salute e sul piacere di soggiornare nello spazio abitativo.
Negli ultimi sette anni le famiglie italiane hanno speso circa 170 miliardi di euro per ristrutturare e riqualificare la propria casa. È una tendenza in netta crescita, incentivata dai benefici fiscali previsti dalla legge. Nel 2016 sono state presentate all’ENEA più di 400.000 richieste di detrazione fiscale delle spese sostenute per opere di risparmio energetico.
La maggior parte degli investimenti fatti dagli italiani sulla casa riguarda il settore dei serramenti esterni i quali svolgono il difficile compito di interporsi tra ambiente esterno e interno: la finestra è infatti uno dei luoghi principali di dispersione termica in inverno, ed è la causa principale della sofferenza e spossatezza provocata dal caldo estivo negli alloggi.
Come i dispositivi Pronema contribuiscono al comfort?
Tende solari, tende tecniche e altri sistemi di ombreggiamento quali veneziane e tapparelle.
Riducono fino al 70% il fabbisogno di raffrescamento estivo. Evitano le continue e inutili accensioni degli impianti per il condizionamento dell’aria.
Monoblocchi termoisolanti.
Consentono una rapida e precisa installazione dei serramenti. Riducono al minimo le perdite energetiche – spesso ingenti – provocate dai ponti termici tipici dei sistemi finestrati.
Zanzariere.
Le loro reti proteggono dagli insetti, attivi soprattutto in estate al tramonto, quando si vorrebbe spalancare le finestre per raffrescare.
È bene ricordare che schermature solari e monoblocchi rientrano tra i dispositivi ammessi ai benefici fiscali previsti per la riqualificazione energetica degli edifici, così come illustrato nel sito BonusEnergia.
Alessandro Palazzo
Architetto, consulente energetico CasaClima. Professore Politecnico Milano e ITS Varese. Consulente tecnico presso Pronema Srl. Web communication (edilizia zero consumo, agevolazioni fiscali).
Architect, energy consultant CasaClima. Professor at Politecnico Milano and ITS Varese (Italy. Technical consultant at Ponema Srl. Web communication (zero construction consumption, tax breaks).
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